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Meccanismi volti a un impiego appropriato dell’imaging

Ufficio federale della sanità pubblica

L'essenziale in breve

La diagnostica per immagini (imaging) costituisce uno strumento fondamentale della medicina moderna. Con 2,1 miliardi di franchi nel 2023, l’imaging rappresenta un sesto del volume delle prestazioni nel settore ambulatoriale coperte dall’assicurazione malattia obbligatoria secondo la legge federale del 18 marzo 1994 sull’assicurazione malattie (LAMal) e ha registrato un aumento medio dei costi superiore al cinque per cento rispetto agli anni precedenti. Il vasto impiego è da ricondurre alla densità delle apparecchiature per tomografia computerizzata e risonanza magnetica per abitante in Svizzera, che è la più elevata in Europa.

La LAMal non prevede praticamente alcuna disposizione del ricorso all’imaging. I medici possono decidere liberamente, sulla base delle raccomandazioni emanate dalle associazioni internazionali di categoria. Tuttavia, come per tutte le prestazioni previste dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, anche il ricorso all’imaging deve rispettare i criteri di efficacia, appropriatezza e economicità (noti come «criteri EAE»). Il rispetto di tali criteri deve essere controllato dagli assicuratori malattie sulla base dei dati di fatturazione.

Il Controllo federale delle finanze (CDF) ha esaminato l’impiego delle principali tecniche di imaging in alcuni casi particolari e ha stilato un bilancio piuttosto sfavorevole sull’attuale sistema di assistenza. L’indulgente approccio descritto in precedenza porta, ad esempio, ad alcune importanti differenze, soprattutto tra i medici che eseguono ultrasonografie durante la gravidanza o tra i Cantoni per quanto concerne il ricorso a tomografie computerizzate e risonanze magnetiche.